Punto di partenza: Località Piredda nell’Altopiano di Golgo, Baunei
Descrizione:Da Baunei prendiamo la strada che ci consente di raggiungere l’altopiano di Golgo (svolta a destra dopo la Chiesa di San Nicola seguendo le indicazioni per San Pietro – Golgo) e con una serie di tornanti raggiungiamo prima il Supramonte e poi in discesa dopo 8 chilometri arriviamo alla Chiesetta di San Pietro, ma prima di raggiungerla lasciamo la strada asfaltata e proseguiamo su strada sterrata svoltando a destra (indicazioni per Cala Sisine).
Dopo circa 1,5 chilometri in prossimità del Nuraghe Orgoduri svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per Ispuligidenie (cartello in legno) e proseguiamo ancora per qualche centinaio di metri su strada sempre più accidentata sino a raggiungere un ovile con spiazzo sulla destra. Lasciamo quì l’auto e proseguiamo a piedi in direzione Nord (con un fuoristrada potremmo spingergi oltre sino al successivo spiazzo). Dopo 15 minuti di camminata raggiungiamo la località indicata sulle carte come Piredda, un ampio spiazzo sterrato: sulla sinistra vediamo il Bacu Mudaloru con il suo sbocco verso il mare mentre a NE la cresta di Serra Lattone, il nostro prossimo obiettivo.
Prendiamo il sentierino sulla destra, proseguiamo per circa 5 minuti e poi abbandoniamo il sentiero per imboccarne un altro sulla destra (a sinistra è presente un grosso leccio mentre una pietra bianca sulla destra indica la svolta, siamo a quota 410). Incontriamo una costruzione che funge da raccolta dell’acqua piovana ed abbeveratorio e proseguiamo oltre salendo sul fianco della collina sempre in direzione NE. Il sentiero diventa sempre più ripido ed incontriamo prima dei segni rossi che indicano la deviazione per Bacu Boladina (punto di passaggio del “Selvaggio Blu”) e a questo punto pieghiamo a sinistra, saliamo sempre di più sino a raggiungere dei vecchi ovili obbandonati, sono i Cuiles de S’Arcu ‘e su Tasaru.
Superiamo gli ovili passando tra la prima e la seconda capanna in direzione Nord (530 slm) e raggiungiamo su leggera pendenza la quota di 560 m. sul fianco di Serra ‘ e Lattone la cui quota massima è 588 m. Il sentiero è sempre ben visibile e tracciato, anche grazie all’opera di alcuni volontari che hanno reso il passaggio più agevole e facilmente percorribile. Percorriamo qualche centinaio di metri ed il sentiero inizia a scendere. A questo punto il panorama ci regala spettacolari scorci sul falciforme Golfo di Orosei.
Troviamo il primo “Scalone” realizzato in ginepro, superato il quale raggiungiamo una pietraia e vediamo davanti a noi uno spettacolare arco di roccia scavato nella parete; sulla sua sinistra passiamo una porticina in legno e con secondo “scalone” (iscal’ e fustes) superiamo un piccolo dislivello di circa 10 metri.
Proseguiamo senza indugi in discesa e superiamo un terzo salto sempre grazie all’aiuto degli scaloni di ginepro. Il sentiero adesso necessita di maggiore cautela a causa della presenza di piccoli saltini facilmente superabili però grazie alle recenti protezioni sistemate nei punti più insidiosi. In breve entriamo nel fitto bosco di lecci e seguiamo l’antico sentiero dei carbonai zigzagando tra le piante. Ormai vediamo il blu del mare tra le foglie… ma siamo ancora davanti ad un bivio: sulla destra il sentiero prosegue per raggiungere la Spiaggia dei Gabbiani ma noi prendiamo la traccia evidente sulla sinistra e arriviamo in breve su un leggero pianoro dove si trova un antico forno realizzato dai carbonai nel secolo scorso.
Un’ultima comoda scala in legno ci consente di superare l’ultimo dislivello sugli scogli per arrivare finalmente sulla spiaggia di minuscoli e candidi sassolini… piccoli come delle piccole pulci di neve: Ispuligi de Nie!