La Chiesa di Santa Maria

La Chiesa di Santa Maria

“Altero deinde anno, nempe 1052, regis Navarrae filia, e paterna domo rapta et tempestate in Sardiniam acta, sedes suas cum sociis collocavit in regione Ogugliastri, ubi Sanctae Mariae, Navarresae inde dictae, templum ab ea conditum adhuc cernitur…” Lo storico sardo Giovanni Francesco Fara la racconta così, in latino, la storia della chiesa di Santa Maria Navarrese (nel suo “De Rebus Sardois”, quattro libri scritti tra il 1579 e il 1585) riferendo cioè che “nell’anno seguente, appunto nel 1052, la figlia del Re di Navarra, rapita dalla casa paterna e costretta ad approdare in Sardegna da una tempesta, si stabilì con i suoi compagni di viaggio nella regione Ogliastra dove ancora si può vedere la chiesa di Santa Maria, lì detta Navarrese, da lei costruita…”. Lo stesso Fara riferisce però anche che ben presto la Principessa e i marinai abbandonarono l’Ogliastra a causa del clima malsano del sito (“ob malignitatem loci”) per trasferirsi nei pressi di Oristano, nella Sardegna occidentale. Gli storici locali considerano attendibile il resoconto del Fara (vescovo di Bosa, studioso scrupoloso morto nel 1591) che nella seconda metà del Cinquecento visitò archivi e biblioteche tra Pisa, Firenze, Bologna e Roma alla ricerca di documenti utili a ricostruire la storia sarda. Basandosi sui dati riportati dal Fara gli studiosi di storia dell’Ogliastra hanno tentato di risalire all’identità della misteriosa “regis Navarrae filia”. Secondo l’interpretazione classica, la Principessa di Navarra approdata nella spiaggia baunese doveva essere la figlia del sovrano Garcia Sanchez IV (o III, secondo diverse numerazioni dinastiche proposte dagli storici) Re di Navarra dal 1035 al 1054. Recenti studi hanno messo in discussione la veridicità storica del racconto del Fara, poiché sembra che non si possa parlare di un “Regno di Navarra” prima del 1162, dato che all’epoca dei fatti in questione per il suddetto reame è attestato il nome “Regno di Pamplona”. Anche nel 1316, d’altronde, negli inventari pisani, non è nominata nessuna chiesa di “Santa Maria Navarrese”, mentre vi si trova una “Santa Maria di Ogliastro”. I sostenitori della “tesi navarrese” rimarcano però che documenti datati 987, pur in assenza di un “Regno di Navarra”, attestano l’esistenza di un “don Sancho rey de Navarra”. In ogni caso resta comunque plausibile l’ipotesi che la chiesa (in origine più piccola dell’attuale e ampliata in lunghezza e larghezza tra il Cinquecento e il Seicento), sia stata effettivamente costruita nel secolo XI da marinai baschi scampati ad un naufragio, evento all’epoca tutt’altro che raro, lungo le frastagliate coste della Sardegna Centro Orientale.

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La “Pietra Votiva”

La cosiddetta “Pietra Votiva”, posizionata a poca distanza dalla chiesa dell’Assunta, è un reperto archeologico prenuragico.

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