Prima ripetizione di “Signorina Fantasia”
Appuntamento con Maurizio e Manuela al bar per un caffè. Le previsioni danno copertura nuvolosa fino alle 13,00 e poi è prevista pioggia; secondo Maurizio in due ore dovremmo essere fuori, evitando di farci accompagnare da una eventuale pioggerellina che rovinerebbe la salita.
Non c’è tempo da perdere quindi, ma il tepore del bar e le piacevoli conversazioni ci fanno tergiversare pigramente davanti al caffè: salutiamo Battista e ci dirigiamo verso il piazzale del ristorante di Pedra Longa.
Ci ritroviamo dove ho conosciuto Maurizio 16 anni fa, il profilo maestoso di Punta Giradili si stagliava sull’azzurro del cielo, ma oggi è totalmente coperto dalle nuvole, e lo rimarrà per quasi tutta la mattinata.
Ci raggiunge anche Manuela e con calma ci prepariamo per la salita; sui primi tre tiri Maurizio condurrà la salita, io e Manuela lo seguiremo.
La via attacca di fianco a Marinaio di Foresta, “la prima lunghezza è 5a”, dice Maurizio; un’occhiata alla roccia che sembra non tradire il grado proposto e uno sguardo a Manuela, alla sua prima multipitch, per confermare la difficoltà contenuta dei primi passaggi.
Maurizio arriva in breve alla sosta e ci invita a seguirlo: si parte! per quanto mi sforzi a memorizzare i suoi movimenti, l’esposizione della via mi costringe a qualche passo scomposto, ma arrivo tranquillamente in sosta, e così anche Manuela.
Il passo chiave è nel secondo tiro, un cambio di traiettoria con un passo da 5c, ma per me sale inesorabilmente di mezzo grado, complice la sensazione di vuoto ed il suono delle onde che si infrangono sugli scogli di sotto!
Ci abituiamo presto e gradualmente al vuoto, ed alla sosta del secondo tiro, per quanto sia esigua, siamo decisamente più rilassati. Inoltre il più è fatto! ancora un passo di 5b sul terzo tiro e l’itinerario, per nostra fortuna si appoggia e si allontana dalla verticale.
Maurizio mi invita a condurre da primo l’ultimo tiro: non sarà più di 4c/5a mi dice. Allora avanti, tanto il mare di sotto non lo vediamo più, e in breve mi trovo ai piedi del ginepro che Maurizio mi ha indicato come sosta dell’ultima lunghezza.
Fare la prima ripetizione della via con lo stesso apritore è come avere il privilegio di ascoltare in esclusiva una canzone inedita appena composta dal tuo cantautore preferito.
E inevitabilmente, anche questa volta, complice il nome della via, il pensiero va a Faber. Nella canzone che ha ispirato Maurizio, la protagonista è la Libertà (o la Fantasia, ma in qualche concerto Fabrizio si lascia sfuggire “signorina Anarchia”).
“E’ una dedica alla creatività, che è ciò che mi spinge ancora dopo tanti anni ad aprire” mi dirà Maurizio dopo la salita.
“E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza…”
Mentre canticchio questi versi in testa, scendiamo per la “via normale” di Pedra Longa. Un inno alla libertà, quella assoluta libertà individuale che era fondamentale per i cantautori e che è sempre stata uno degli ingredienti principali dell’alpinismo e dell’arrampicata.
Nanni Mereu, 17 febbraio 2018