La Spiaggia “Centrale

La Spiaggia “Centrale

La “Spiaggia Centrale” di Santa Maria Navarrese si estende dalle rocce sotto la “Torre Spagnola” sino agli scogli detti “di Birissi”, dal nome del ricco possidente (il “Cavalier Berizzi”) che fino alla metà del Novecento era uno dei più grossi proprietari terrieri della zona. Dal 1849-50 questi scogli di porfido rosso (chiamati dall’Angius “la punta di Pietra rossa”) marcano lungo la costa il confine comunale tra Baunei e Lotzorai. Il nome di spiaggia “centrale” si riferisce alla posizione dell’arenile rispetto alla “Spiaggia di San Giovanni” (che va dagli scogli a Nord della Torre Spagnola sino al molo frangiflutti del Porto Turistico) e alla spiaggia di “Tancau” (che ricade in comune di Lotzorai).

In passato questo arenile a sabbia grossa, lungo circa 400 metri, era chiamato “s’ispiaggia de s’erriu mortu” (“la spiaggia del fiume secco”) perché vi sfocia ogni tanto un piccolo corso d’acqua a carattere torrentizio. Due gruppi di scogli caratterizzano lo specchio d’acqua antistante la “centrale”: uno, costituito da rocce spigolose, è chiamato semplicemente “Pedras” (“le pietre”), l’altro, dalle forme più arrotondate, è invece chiamato “Montes Tundus” (“i monti rotondi”). Dietro l’arenile, nei pressi della foce de “s’erriu mortu”, un’ombrosa pineta regala refrigerio nelle ore più calde del giorno, mentre dalla parte opposta, non lontano dalla Torre Spagnola, un carrubo secolare, cresciuto a pochi metri dal bagnasciuga, spicca in un angolo in cui gli olivastri la fanno da padrone. L’Angius ci racconta che nella prima metà dell’Ottocento nella spiaggia di S. Maria ormeggiavano tante imbarcazioni mercantili: “Vi frequentano genovesi, napolitani, siciliani e romani – scrive l’Angius – per caricarvi formaggi, pelli, lardo, granaglie e vino, che è il principale articolo del commercio di questa provincia. Continuando questa spiaggia secondata da una verdeggiante rupe, vedesi sopra una piccola chiesa dedicata alla Nostra Donna, distante circa 60 passi dalla suddetta torre. Presso alla medesima vi fu fabbricato un magazzino con loggiato per depositarvi le derrate, che si devono imbarcare”. Sempre l’Angius ci ricorda però che l’arenile era considerato un ottimo punto di approdo anche dai pirati saraceni (nonostante l’esistenza della torre armata); scrive l’abate, infatti, che “nel suddetto piccolo porto di S. Maria Navarresa, e in altre cale di questo territorio, sono nei tempi anteriori [al 1815] avvenuti frequenti sbarchi di barbareschi, e si ebbero a patire danni gravissimi”.

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